Mercato Immobiliare veramente in ripresa?


  • 12/01/2022

Stando ai numeri, sembrerebbe di sì, ma i più autorevoli ed esperti professionisti di settore chiedono prudenza nel lasciarsi andare a facili entusiasmi. Sicuramente i numeri recenti fanno tirare un sospiro di sollievo seppur stiamo vivendo un momento storico particolare.

Terminato il 2021 si è cominciato a fare dei consuntivi per il mercato immobiliare Italiano che si appresta a chiudere con circa 710.000 compravendite in ambito residenziale, mettendo a segno un +27% rispetto al 2020 e +18% rispetto al 2019 con una sostanziale tenuta dei valori di mercato. Come dicevo, sono dati che lasciano pensare ad una buona tenuta e ripresa del mercato.

Per alcune tipologie di immobili, quali quelli con ampi spazi interni (ambienti dedicati per lo studio, la lavanderia, una cucina abitabile, ecc..) ed esterni (giardino o terrazzi vivibili), possibilmente indipendenti o con poche unità in condominio, vi è stato un rialzo dei prezzi

Oltre al mercato della prima casa, che conferma anche per quest'anno la sua crescente dinamicità, spinta dal desiderio delle famiglie Italiane di migliorare la propria condizione abitativa, anche alla luce del cambio delle abitudini imposto dalla pandemia, nel 2021 si registra, in particolare, una forte crescita del numero delle compravendite di seconde case salite a circa 180.000 nel 2021, ovvero + 44% rispetto al 2020, dove se ne erano registrate circa 125.000, e +30% rispetto al 2019 chiusosi a circa 140.000. Acquisti di seconde case finalizzate sia ad un utilizzo personale, che vengono utilizzate per trascorrere i fine settimana, oppure per vivere le vacanze “più libere” evitando restrizioni pandemiche (mascherine, distanziamento ecc..), magari coniugando esigenze di lavoro (telelavoro, smart working etc..) o di studio per i figli, e sia seconde case finalizzate all’investimento da destinare prevalentemente a locazioni brevi, particolarmente richieste dall’avvio della pandemia, proprio a seguito del crescente diffondersi di timori di tipo sanitario derivanti dalle ampie e ripetute restrizioni che hanno interessato e che continuano ad interessare le strutture ricettive tradizionali (hotel, agriturismi, b&b, etc…), registrando una vera e propria rivoluzione post emergenza sanitaria. 

In Italia oggi si contano circa 35 milioni di unità abitative, 25,5 milioni sono i nuclei familiari che le occupano, 5,5 milioni le seconde case turistiche e 4 milioni di unità residenziali non abitabili che potremmo definire a “luci spente”, in quanto posizionate nei piccoli paesi dell'entroterra, nelle comunità montane e nei borghi.  Proprio queste ultime andrebbero, in parte riqualificate energeticamente e consolidate sismicamente, anche e soprattutto tramite gli incentivi fiscali, tra Superbonus e Bonus Casa, confermati in questa legge di Bilancio e, in parte, incentivate per fini locativi anche e soprattutto per periodi brevi considerata la crescente domanda, spesso disattesa, con conseguenti perdite di opportunità di indotto positivo per l'economia locale e Nazionale. 

Stando ai numeri, sembrerebbe di sì, ma i più autorevoli ed esperti professionisti di settore chiedono prudenza nel lasciarsi andare a facili entusiasmi. Sicuramente i numeri recenti fanno tirare un sospiro di sollievo seppur stiamo vivendo un momento storico particolare.

Terminato il 2021 si è cominciato a fare dei consuntivi per il mercato immobiliare Italiano che si appresta a chiudere con circa 710.000 compravendite in ambito residenziale, mettendo a segno un +27% rispetto al 2020 e +18% rispetto al 2019 con una sostanziale tenuta dei valori di mercato. Come dicevo, sono dati che lasciano pensare ad una buona tenuta e ripresa del mercato.

Per alcune tipologie di immobili, quali quelli con ampi spazi interni (ambienti dedicati per lo studio, la lavanderia, una cucina abitabile, ecc..) ed esterni (giardino o terrazzi vivibili), possibilmente indipendenti o con poche unità in condominio, vi è stato un rialzo dei prezzi

Oltre al mercato della prima casa, che conferma anche per quest'anno la sua crescente dinamicità, spinta dal desiderio delle famiglie Italiane di migliorare la propria condizione abitativa, anche alla luce del cambio delle abitudini imposto dalla pandemia, nel 2021 si registra, in particolare, una forte crescita del numero delle compravendite di seconde case salite a circa 180.000 nel 2021, ovvero + 44% rispetto al 2020, dove se ne erano registrate circa 125.000, e +30% rispetto al 2019 chiusosi a circa 140.000. Acquisti di seconde case finalizzate sia ad un utilizzo personale, che vengono utilizzate per trascorrere i fine settimana, oppure per vivere le vacanze “più libere” evitando restrizioni pandemiche (mascherine, distanziamento ecc..), magari coniugando esigenze di lavoro (telelavoro, smart working etc..) o di studio per i figli, e sia seconde case finalizzate all’investimento da destinare prevalentemente a locazioni brevi, particolarmente richieste dall’avvio della pandemia, proprio a seguito del crescente diffondersi di timori di tipo sanitario derivanti dalle ampie e ripetute restrizioni che hanno interessato e che continuano ad interessare le strutture ricettive tradizionali (hotel, agriturismi, b&b, etc…), registrando una vera e propria rivoluzione post emergenza sanitaria. 

In Italia oggi si contano circa 35 milioni di unità abitative, 25,5 milioni sono i nuclei familiari che le occupano, 5,5 milioni le seconde case turistiche e 4 milioni di unità residenziali non abitabili che potremmo definire a “luci spente”, in quanto posizionate nei piccoli paesi dell'entroterra, nelle comunità montane e nei borghi.  Proprio queste ultime andrebbero, in parte riqualificate energeticamente e consolidate sismicamente, anche e soprattutto tramite gli incentivi fiscali, tra Superbonus e Bonus Casa, confermati in questa legge di Bilancio e, in parte, incentivate per fini locativi anche e soprattutto per periodi brevi considerata la crescente domanda, spesso disattesa, con conseguenti perdite di opportunità di indotto positivo per l'economia locale e Nazionale.